Un risarcimento milionario per un caso di malasanità. E’ quello riconosciuto dal giudice del Tribunale civile di Nuoro, Tiziana Longu, ai familiari di Paolo Giuliano, maresciallo dei carabinieri in congedo, ricoverato nell’ospedale barbaricino e morto a 67 anni dopo una caduta mentre veniva sottoposto ad una radiografia. Un risarcimento che punta il dito contro il deficit organizzativo dell’Ats, l’Azienda per la tutela della salute della Regione Sardegna, e sulla mancanza di comunicazione tra i reparti di Medicina e Radiologia dell’ospedale San Francesco che nel maggio del 2014 ebbero in carico il paziente. Nel processo penale un’infermiera dell’ospedale, di Dorgali, accusata di omicidio colposo è stata assolta lo scarso marzo dal giudice Giacomo Ferrando per non aver commesso il fatto.

I parenti

Il Tribunale ha accolto le richieste avanzate dai familiari del deceduto, gli avvocati Mauro Intagliata e Francesco Tazzari, riconoscendo per la moglie di Giuliano, le due figlie, i fratelli, la madre e i nipoti un risarcimento complessivo di un milione e 449 mila euro. l’Ats era difesa dall’avvocata Valentina Antonella Pinna. “Ha riconosciuto un risarcimento di 20 mila euro alle figlie e alla moglie- hanno spiegato i legali della famiglia- per quella che può essere definita la lucida agonia”. “Mio padre- ha voluto sottolineare la figlia Lucilla – è morto dopo due giorni di agonia. I medici avevano tutto per decidere, per fargli fare la radiografia seduto, credo sia inaccettabile ciò che è accaduto. E tutto questo è ancora più doloroso perchè in quei giorni mio padre era vigile. E’ morto soffrendo”.

La battaglia

L’azione era scattata per accertare la responsabilità del personale medico e paramedico in servizio al San Francesco nella morte del loro congiunto, avvenuta nel maggio del 2014. “Nel caso di pecie, come è stato evidenziato, sulla base della consulenza svolta dal Professor Ernesto d’Aloja e dal dottor Luchino Chesa- si legge nella sentenza- deve ritenersi che il decesso di Paolo Giuliano sia riconducibile causalmente alla condotta imprudente e negligente dei sanitari che, nonostante la prevedibilità della prevenibilità sincope e della caduta, non hanno adottato alcun accorgimento idoneo ad evitare tale evento durante l’esecuzione della RX al torace”.

La caduta

L’uomo era caduto proprio durante l’esame sbattendo la testa. “Ringrazio gli avvocati che sono andati avanti senza guardare in faccia a nessuno per ottenere giustizia- ha aggiunto Lucilla Giuliano- e dico che nessuno deve avere paura di denunciare. Io lo feci quando babbo era vivo. Non mi avevano convinto le spiegazioni date dai medici su quello che era accaduto. Se non avessi denunciato, oggi mio padre sarebbe morto per un ictus”. In sede penale i familiari avevano revocato la costituzione di parte civile contro l’infermiera. Ora la sentenza civile che ritiene responsabili i sanitari dei reparti di Medicina e Radiologia che non dialogarono tra loro.

di Fabio Ledda, L’Unione Sarda,02.02.2022

La sentenza

“Il decesso di Paolo Giuliano è riconducibile causalmente alla condotta imprudente e negligente dei sanitari: nonostante la prevedibilità della pre-sincope e della caduta non hanno adottato accorgimenti idonei ad evitarla” – Giudice Dott.ssa Tiziana Longu